Un’alta percentuale di estrazioni dei denti del giudizio è infatti riconducibile ad una cattiva igiene orale. In altri casi capita che il poco spazio a disposizione dei denti del giudizio per la loro crescita crei problemi di interazione con i denti adiacenti. Il caso limite è rapresentato dal movimento di più denti, con alterazione della funzionalità masticatoria.
Fra le patologie più importanti, il problema più comune riscontrato durante la crescita dei terzi molari è l’inclusione dentale.In pratica, il dente si sviluppa normalmente, ma anziché spuntare dall’arcata dentale, compie parte della propria crescita all’interno della mandibola e/o mascella, interagendo con i canali/nervi in essa contenuti. In genere l’inclusione dentale è causata dalla mancanza di spazio a disposizione nell? arcata dentale per la crescita.
In altri casi una cisti può formarsi attorno al dente del giudizio. Se non trattata, la cisti può causare gravi conseguenze: degenerare, provocare gravi danni alle strutture ossee dell’arcata mascellare/mandibolare, causare gravi danni ai denti adiacenti.
Quando tenerli
La risposta a questa domanda è più che ovvia: quando i denti crescono diritti nella corretta posizione, si presentano sani, sia nella struttura che rispetto al tessuto gengivale, non interagiscono con i denti adiacenti e non danno dolore. In questo caso il dente del giudizio deve essere lasciato nella sua sede, a patto che si presti particolare attenzione alla sua pulizia.
Quando rimuoverli
L’estrazione dei denti del giudizio è vivamente consigliata nei seguenti casi:
- Inclusione dentale;
- Disallineamento;
- Presenza di infezioni e / o malattie parodontali;
- Carie che per la loro estensione hanno compromesso la struttura del dente;
- Danni ai denti vicini (secondi molari);
- Alterazioni della masticazione;
- Patologie come cisti o tumori;